Sono qui raccolti i documenti d’archivio relativi alla collezione numismatica di Casa d’Este e la bibliografia, sia della collezione contromarcata che della più ampia raccolta delle Gallerie Estensi di Modena.

DOCUMENTI

1494 — ESTRATTO DELL’INVENTARIO DI GUARDAROBA ESTENSE

Inventario N.° II. A. 1494, estratto dell’inventario di guardaroba Estense:

«Capitulo de Medaglie et Intagli et di Teste retracte dal naturale
Medaglie d’oro de più sorte, poste suso desenove tavolete in le quali tavolete gie ne sono desesepte che sono medaglie vintiquatro per cadauna, et due che sono compite de empire che sono fra grande et pichole quattrocento trentasepte.
Medaglie de arzento pichole triamillia tresento octantacinque, computo cinque che sono donate ala Ex.a del Nostro Signore a questi die, zoe quattro per Mons. di Adria, et l’altra per ms. Pandolfo da Pesaro
».


Tratto da G. CAMPORI, Raccolta di cataloghi ed inventarii inediti di quadri, statue, disegni, bronzi, dorerie, smalti, medaglie, avorii, ecc. dal secolo XV al secolo XIX, Modena 1870.

1538 — Il manoscritto di Celio Calcagnini, Biblioteca Estense Universitaria



Manoscritto


Biblioteca Estense Universitaria. Ms. Lat. 152 = alfa. T 6. 16.


Aureorum Numismatum Illustrissimi Herculis secundi, Ducis Ferrariae quarti. Elenchus, Ms. cart., sec. XVI (1538–43 circa), mm. 165 x 220, cc. I, 99, I (numerazione recente).


Legatura


Legatura settecentesca in bazzana rossiccia, con impressioni a secco sui piatti e dorature al dorso. Titolo a penna sul taglio superiore «Aureorum Numismatum Elenchus ms.».  

La coperta del codice, caratterizzata dalla presenza dell’aquilotto estense sul dorso, fu eseguita da artigiani modenesi all’epoca della direzione (1770–1794) di Girolamo Tiraboschi, nominato nel 1780 da Ercole III d’Este Cavaliere e Presidente della Biblioteca e della Galleria delle Medaglie, onorificenza coniata ad personam in segno di riconoscenza per gli studi umanistici e antiquari.


Storia


Nell’anno 1770 era in corso la ricopiatura del Catalogo ragionato dei manoscritti latini (BEUMo, Cat. St. 30.1–4) e molti furono i volumi sottoposti a restauro; probabilmente fu interessato alle operazioni conservative anche l’Elenchus, originariamente legato in raso, con lacci serici di chiusura, come si addiceva a un esemplare di pregio, essendo dedicato a Ercole II d’Este “Duca di Ferrara quarto” (1534–1559).

Conteneva infatti una parziale descrizione della raccolta numismatica estense, redatta da Celio Calcagnini (Ferrara, 17 settembre 1479 – 24 aprile 1541) tra il 1538 e il 1541, nella copia eseguita tra il 1541 e il 1543 dal suo fedele allievo ed esecutore testamentario Gian Girolamo Monferrato (c. 2r), e successivamente consegnata al Duca con altri documenti sparsi dell’erudito ferrarese.

Il testo (cc. 3–97, num. orig. 1–95) fu redatto sicuramente dopo lo spostamento della statua equestre di Marco Aurelio dal Laterano al Campidoglio (1538), di cui fu testimone lo stesso Calcagnini in occasione del viaggio a Roma nel maggio 1539, volto a ristabilire le relazioni diplomatiche fra il Duca e Papa Paolo III Farnese.

Per la ricostruzione della storia del codice, non autografo ma comunque un unicum, risultano molto interessanti le descrizioni e le progressive assegnazioni di diverse segnature da parte dei vari bibliotecari impegnati nel riordino dei fondi manoscritti, che ne attestano l’ appartenenza alla Ducal Libreria, dai più antichi inventari del sec. XVII a quelli dei sec. XVIII–XIX, conservati in originale all’Archivio di Stato di Modena e in copia alla Biblioteca Estense Universitaria, redatti prima del trasferimento della Biblioteca all’attuale sede di Palazzo dei Musei (1882) e della definitiva annessione del Medagliere alla Regia Galleria (1894).


L’inventario


L’Elenchus si limita alle sole monete in oro, ma probabilmente era stato concepito come inventario di tutta la collezione Erculea e quindi comprensivo anche delle monete in argento e rame, secondo le trattazioni numismatiche dei tre metalli. La brusca interruzione del piano originario, cui dovevano essere riservate altre carte, evidentemente rimosse dall’ultimo legatore, può essere motivata dalla improvvisa morte di Calcagnini, che fece in tempo a descrivere solo gli aurei greci e romani, oltre ad alcune monete bizantine e medievali.

L’inventario però contiene un elemento di grande novità, rispetto alla prassi in vigore ai tempi, e precisamente l’attenta descrizione dei rovesci delle monete, che ha permesso l’identificazione di oltre 760 pezzi, oggi andati dispersi ad esclusione del consistente nucleo conservato presso il Monetiere del Museo Archeologico di Firenze.

Le fonti tramandano che gli aurei estensi erano ordinati all’interno di 54 tavolette lignee, custodite nel cassetto di un camerino del castello di Ferrara; il fine pratico dell’Elenchus, probabilmente contiguo alla collezione in quanto depositario della consistenza del suo nucleo più prezioso, non escludeva forse un progetto di pubblicazione, che tuttavia non è dichiarato in nessuna edizione coeva delle opere di Calcagnini.

L’Elenchus pertanto non solo costituisce una delle più antiche testimonianze del glorioso passato delle collezioni ducali ma permette anche di rivalutare, alla luce dei moderni strumenti di catalogazione, i criteri organizzativi usati dall’erudito Calcagnini nel suo lavoro, fondato su principi di inaspettata attualità.


Bibliografia


F. Catalli, R. Fuda, Si tiene pegno in guardaroba, DFRG Press, London 2014.


Descrizione a cura di Milena Ricci.

1614 — Atto del notaio Filippo Bottigli

Particolare dell’atto del notaio Filippo Bottigli del 7 agosto 1614 relativo al prestito concesso dal Granduca di Toscana al Duca di Modena. ASFI, Notarile moderno, Protocolli, 6118, cc. 25v–27v.

Nell’atto veniva trascritto l’ordine di pagamento di diecimila scudi impartito dal Granduca Cosimo II a Orazio Gianfigliazzi, all’epoca Provveditore del Monte di Pietà di Firenze, in favore del duca di Modena, rappresentato dal suo ambasciatore Manfredi Malaspina. Il medesimo Gianfigliazzi avrebbe dovuto prendere in consegna “le gioie” date in pegno e riporle in Guardaroba, in un’apposita cassa, della quale averbbe dovuto custodire la chiave. L’interesse veniva fissato al sei per cento, franco di gabella.

1614 — Citazione dei pegni tenuti nella Guardaroba medicea

Nota di prestito con la citazione dei pegni tenuti nella Guardaroba medicea. ASFI, Monte di Pietà nel Bigallo, f. 691, fasc. «Prestito al duca di Modena (1614)», c. 13r.

La nota è relativa agli oggetti, il vaso e le 710 monete, rimasti in pegno per la parte del prestito ancora da saldare.

1626 — Atto del notaio Cosimo Useppi

Particolare dell’atto del notaio Cosimo Useppi del 14 gennaio 1626 relativo alla restituzione dei gioielli dati in pegno dal Duca di Modena per il prestito concesso nel 1614 dal Granduca di Toscana tramite il Monte di Pietà di Firenze. ASFI, Notarile moderno, Atti originali, 3856, cc. nn.

L’atto è relativo al riscatto, dietro pagamento di seimilaquattrocentoventitre scudi, delle gioie impegnate. La cifra residua sarebbe stata garantita da un vaso in oro e da 710 “medaglie”, “che sendo oro fine mi pare il Monte possa essere sicuro”.

1646 — Nota di Giovan Lorenzo Malaspina al Provveditore del Monte di Pietà di Firenze

Nota di Giovan Lorenzo Malaspina a Ugo Minerbetti, Provveditore del Monte di Pietà di Firenze, in data 6 luglio 1646. ASFI, Monte di Pietà nel Bigallo, f. 691, fasc. «Prestito al Duca di Modena (1614)», c. 15r.

Nota con la quale Giovan Lorenzo Malaspina, segretario del Granduca, chiedeva al Provveditore del Monte di Pietà, Ugo Minerbetti «che per l’occasione che trovasse di far esito di quelle medaglie d’oro, favorisca di trattenersi, perché vogliono [= il Granduca Ferdinando II e il Principe Leopoldo] che si paragonino con questo medagliere di Gardaroba e in ogni caso che qua ne fusse delle mediocre, si cambierebbono con di quelle meglio che ve ne sarà, et ogni uno avrebbe sodisfatione nel peso».


BIBLIOGRAFIA

La nuova collezione numismatica delle Gallerie estensi di Modena

Bibliografia relativa alla nuova collezione di monete e medaglie post 1815.

1846 — CAVEDONI C.
Dell’origine ed incrementi dell’odierno R. Museo Estense delle Medaglie e della dispersione dell’altro ad esso anteriore, Modena, 1846.

1996 — CORRADINI E.
Le raccolte estensi dopo l’Unità d’Italia: dal Palazzo Reale al Palazzo dei Musei, in Quaderni della Biblioteca, 2 (1996), pp. 159–176.

1999 — POGGI C.
Francesco IV d’Austria – Este e la rinascita del medagliere estense. Viaggi, acquisti e rinvenimenti per una collezione “restaurata”, in Il Carrobbio. Tradizioni, problemi, immagini dell’Emilia Romagna, XXV (1999), pp. 43–60.

2013 — CORRADINI E.
La realizzazione a Modena del Palazzo dei Musei, polo culturale cittadino e l’allestimento di Galleria, Museo e Medagliere Estense, in Annali di Critica d’Arte, IX, (2013), pp. 253–276.

2018 — BAGNOLI M. – ZACCARIOTTO G.
Cura e studio. Il Medagliere Estense sotto una nuova luce, in Notiziario del Portale Numismatico dello Stato, 12 (2018), pp. 59–67.

Le monete con l’aquiletta

Bibliografia relativa alle monete contromarcate di Casa d’Este.


1825 — CAVEDONI C.
Delle monete antiche in oro un tempo del Museo Estense descritte da Celio Calcagnini, intorno all’anno MDXL,  memoria dell’abate sig. d. Celestino Cavedoni letta all’adunanza del 13 maggio 1825, in  Memorie della Reale Accademia di Scienze, Lettere e d’Arti di Modena, 1825, tomo I, parte III, 1825, pp. 77–122.


1846 — CAVEDONI C.
Dell’origine ed incrementi dell’odierno R. Museo Estense delle Medaglie e della dispersione dell’altro ad esso anteriore, Modena, 1846.


1979 — SIMONETTA B. – RIVA R.
“Aquiletta” estense o “aquiletta” Gonzaga?, in Numismatica e Antichità Classiche, VIII (1979), pp. 359–373.


1983 — SIMONETTA B. – RIVA R.
Ancora sull’aquiletta Gonzaga e non Estense, in Quaderni Ticinesi di Numismatica e Antichità Classiche, XII (1983), pp. 333–341.


1993 — CORRADINI E.
Il medagliere dei duchi d’Este: i 550 anni di una collezione, in Atti dell’X Congresso Internazionale di Numismatica (Bruxelles 1991), Louvain la Neuve 1993, pp. 403–414.


1993 — MISSERE G. – MISSERE FONTANA F.
Una silloge numismatica del secolo XVI : Celio Calcagnini e la raccolta estense, Modena 1993.


1995 — MISSERE FONTANA F.
Raccolte numismatiche e scambi antiquari del Cinquecento. Gli Stati Estensi, in Atti e Memorie dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e d’Arti di Modena,  serie VII, vol. XI (1993-95), Modena 1995, pp. 213–256.


1996 — CAVANI P.
Le spedizioni degli oggetti d’arte della Galleria delle Medaglie a Venezia, in Modena napoleonica nella cronaca di Antonio Rovatti, Modena repubblicana 1798–1799, Modena 1996, pp. 11–39.


1998 — POGGI C.
Le collezioni numismatiche estensi tra XVII e XVIII secolo: “un prezioso avanzo”, in Sovrane Passioni. Studi sul collezionismo Estense, Milano, 1998, pp. 215–237.


2001 — POGGI C.
La collezione numismatica di Alfonso II d’Este: una attribuzione delle monete recanti la cosiddetta “aquiletta estense o gonzaga”, in Proceedings of the 3rd International Congress in Croatia (Pula Ottobre 2001) Pula 2002, pp. 189–200.


2005 — POGGI C.
La diaspora della collezione numismatica di Alfonso II d’Este, Atti del XIII Congresso Internazionale di Numismatica ( Madrid 2003), Madrid 2005, pp. 86–94.


2014 — CATALLI F. – FUDA R. (a cura di)
Si tiene pegno in guardaroba. Monete d’oro con la contromarca di Casa d’Este nel medagliere Mediceo, Torino 2014.


2012 — POGGI C.
La collezione di Alfonso II d’Este: immagini numismatiche nella Ferrara del XVI secolo, in Il significato delle immagini. Numismatica, arte, filologia, storia. Atti del secondo incontro internazionale di studi del Lexicon Iconographicum Numismaticae (2005), Roma, 2012, pp. 523–530.


2017 — CATALLI F. – CATALLI G.
La collezione estense nel Medagliere Mediceo, in Panorama Numismatico, 326, marzo 2017, pp. 47-50.


2017 — HADRIEN J. RAMBACH
Un aigle contromarqué sur un dupondius de Titus appartenant à la Bibliothèque Royale de Belgique, signé d’une provenance d’Este à Ferrara, in Monte Artium, 10, 2017, pp. 103–117.


2018 — HADRIEN J. RAMBACH
On the Countermarked Ancient Coins from the Collection of Alphonso II d’Este (1553-1597), in The Asylum, Spring 2018, pp. 13–17.